Tra le sagome dei palazzi asettici
per un momento brillano gli spettri
delle ragazze che hanno smesso
di credere alle ore –
hanno labbra dense di crepuscoli
e inquinamento luminoso:
raccolgono il pianto degli oggetti
dei morti nel mattino.
Damiana de Gennaro, Shibuya Crossing, Interno poesia editore, poesia 3
Non tutte le parole
sono piovute dai palazzi –
nel recinto di una frase
puoi nascondere ogni cosa:
gli andirivieni senza oggetto,
la trance nei caffè delle stazioni –
l’inspiegata fedeltà
del cane-pietra nel vegliare
su tutti gli abbandoni.
Damiana de Gennaro, Shibuya Crossing, Interno poesia editore, poesia 9
Sui treni della linea yamanote
gli schermi riportano il messaggio:
avviso: ritardo
causa: incidente con persona.
Si astrae l’emorragia
nella distrazione collettiva –
non rimane traccia
del dolore né del nome,
agli appositi sostegni
ti stringi un po’ più forte –
aspetti che irreale
torni il tempo blu-perfetto.
Damiana de Gennaro, Shibuya Crossing, Interno poesia editore, poesia 1
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