Sunday, 27 October 2019

#05 - Il Mito

Il mito di Hachiko

Hachiko era un Akita Inu nato nel 1923 nella prefettura di Akita, in Giappone.
All'età di un anno fu regalato alla figlia di professore universitario all'università di Tokyo. Non appena lo vide, il professore Eisaburo Ueno, notando le sue gambe storte, quasi a formare il kanji del numero otto ( 八 che in giapponese è pronunciato Hachi), decise di chiamarlo Hachiko.
Quando la figlia si sposò decise di lasciare il cane al padre, che aveva intanto formato un legame molto stretto con Hachiko.
Ueno andava a lavoro ogni mattina e l'akita divenne il suo fedele compagno di viaggio: ogni mattina accompagnava il padrone alla stazione di Shibuya e, a sera, tornava ad accompagnarlo a casa.
Un giorno Ueno morì in università a causa di un attacco cardiaco, ma il cane continuò ad aspettarlo a Shibuya, giorno dopo giorno, Hachiko andava alla stazione e cercava la faccia de padrone fra le migliaia di passanti. Gli abitanti in zona conoscevano il cane e continuarono a dargli cibo e attenzioni mentre aspettava alla stazione.
La fedeltà di Hachiko ispirò molte persone e nel 1934 fu eretta una statua davanti alla stazione in cui aveva aspettato tutti quegli anni.
Nel 1935 Hachiko morì in stazione e il suo corpo fu seppellito nel cimitero di Ayoama insieme al padrone. Oggi la sua statua è ancora il simbolo della stazione di Shibuya e, ogni 8 aprile, viene tenuta una commemorazione in suo onore.


Fonte: https://www.google.com/amp/s/
www.animalwised.com/the-true-story-of-hachiko-the-faithful-dog-1474.html%3famp=1

#04 - Citazioni

Tra le sagome dei palazzi asettici
per un momento brillano gli spettri
delle ragazze che hanno smesso
di credere alle ore –
hanno labbra dense di crepuscoli
e inquinamento luminoso:
raccolgono il pianto degli oggetti
dei morti nel mattino.

Damiana de Gennaro, Shibuya Crossing, Interno poesia editore, poesia 3

Non tutte le parole
sono piovute dai palazzi –
nel recinto di una frase
puoi nascondere ogni cosa:
gli andirivieni senza oggetto,
la trance nei caffè delle stazioni –
l’inspiegata fedeltà
del cane-pietra nel vegliare
su tutti gli abbandoni.

Damiana de Gennaro, Shibuya Crossing, Interno poesia editore, poesia 9


Sui treni della linea yamanote
gli schermi riportano il messaggio:
avviso: ritardo
causa: incidente con persona.
Si astrae l’emorragia
nella distrazione collettiva –
non rimane traccia
del dolore né del nome,
agli appositi sostegni
ti stringi un po’ più forte –
aspetti che irreale
torni il tempo blu-perfetto.

Damiana de Gennaro, Shibuya Crossing, Interno poesia editore, poesia 1

#3 - Un libro


Libro: Shibuya Crossing
Autore: Damiana De Gennaro
Anno di pubblicazione: 2019
Pagine : 84
Editore: Interno poesia editore

L'autrice trasporta il lettore in diversi luoghi dell'enorme distretto, prima sul vagone della metro, poi alla famosa statua di Hachiko, poi ancora in mezzo all'attraversamento pedonale più famoso al mondo, lo Shibuya Crossing.
Il libro è una raccolta di poesie che sono ambientate in una Shibuya frenetica, affollata dove i rapporti umani sembrano essere irreali, effimeri, come il veloce passaggio, scandito dal ticchettio dei semafori, da una parte all'altra delle strisce pedonali.

#2 - Le cose

In Giappone mangiare in viaggio non significa rinunciare alla varietà e al gusto.Il Bento, scatole con vari scompartimenti riempiti di pesce, carne e, ovviamente, riso, sono la soluzione nipponica al take-out food. Spesso preparati con cura fra le mura casalinghe prima di un viaggio, sono comuqnue acquistabili in ogni supermercato e, durante il mio viaggio, mi hanno accompagnato da un treno all'altro nell'immensa capitale, non potevo non scegliere questo oggetto per ricordare la stazione di Shibuya.
Per quanto riguarda il Meiji Jingu, il santuario nella foresta di Shibuya, ho selezionato due oggetti. Il primo è il gigante Torii ligneo, il cancello che indica l'entrata ai templi shintoisti, che troneggia sul visitatore e indica il passaggio dalla rumorosa città alla sacra foresta.
Una volta entrato nel santuario il fedele è invitato a scrivere preghiere e desideri sul terzo oggetto: tavolette di legno chiamate Ema, che sono poi appese con spago al tempio finché non sono poi bruciate in speciali eventi, il fuoco libera così l'augurio di chi l'ha scritto.

#1 - Shibuya, Tokyo

Uno dei ventitré distretti di Tokyo, Shibuya è famoso per la sua stazione, la quarta dell'intero paese per volume di transito, le grandi vie dello shopping, i karaoke e i locali notturni, i love hotels e la moda street che dalle boutique viene esportata in tutto il Giappone.
Ma Shibuya ospita anche uno dei più bei parchi di Tokyo, il Yoyogi Park, che nelle olimpiadi del 1964 ospitò le strutture del villaggio olimpico, oggi è viene spesso usato per flash mob, manifestazioni e concerti.
Adiacente al parco si erge una vera e propria foresta al cui interno si erge il santuario Meiji, dedicato all'imperatore Meiji e alla sua consorte.

35°39′34″N 139°42′02″E