L'origine del Maneki Neko, oltre che nella leggenda, va ricercata anche nelle stampe risalenti al periodo Meiji, e uno dei motivi della sua crescente popolarità in quel periodo è da ricercare nella sua fervente industria del sesso.
Molte case di divertimento avevano delle mensole di buona fortuna in cui venivano esposti e donati portafortuna di forma fallica, ma con l'apertura del Giappone nei confronti dell'occidente e l'istituzione del governo Mejo nel 1868, sì cercò di minimizzare la visone negativa nel mondo cristiano. Il governo proibì dunque l'esposizione di talismani sessuali.
Questa scomparsa sì accompagna alla rapida diffusione di portafortuna Maneki Neko e le stampe iniziano a raffigurare donne che chiamano con fare sornione come i gatti.
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